domenica 31 maggio 2020

Big Data: Croci e Delizie, 2019, Scienza & Società, 33-34, pp.49-59

Di: Giuseppe Longo

Estratto dall'Introduzione:

Le rivoluzioni più profonde sono spesso quelle che si verificano senza che ce ne si accorga.
Iniziano in modo sommesso e poi rapidamente si propagano fino a cambiare in modo
irreversibile il mondo e la società. A partire dalla seconda metà degli anni '80 del secolo
scorso, lo sviluppo di una nuova generazione di sensori, sempre più piccoli, potenti e
flessibili nelle modalità d'uso, unito alla crescita esplosiva delle reti telematiche e di
telecomunicazione, ha fatto sì che una quantità sempre crescente di dati eterogenei venisse
prodotta, immagazzinata e resa accessibile attraverso la "rete" a comunità sempre più ampie
di utenti. Da alcune decine di esabyte accessibili nel 2009 si è giunti oggi agli oltre 40.000
previsti per il 2020. Una crescita esponenziale che di certo continuerà anche negli anni a
venire. Descrivere nella sua interezza la portata del fenomeno che in un'estrema
banalizzazione viene etichettato come "big data" è quindi pressoché impossibile.
La vita di ognuno di noi si traduce ormai in una sorta di "scia elettronica" in cui viene
registrata ogni singola interazione con la rete: dalle richieste fatte ai motori di ricerca, ai
social network, dalle transazioni economiche alla messaggistica, dai film guardati sulle
pay-tv alla musica più ascoltata. Attraverso le carte fedeltà e le carte di credito, i nostri
acquisti vengono continuamente monitorati, registrati e analizzati. I telefonini e i social
registrano i nostri movimenti, le nostre modalità di interazione con il web. Analogamente, i
data base clinici si arricchiscono delle nostre analisi cliniche, delle diagnosi, dei medicinali
che acquistiamo in farmacia. Dati eterogenei e apparentemente scollegati tra loro, dalla cui
fusione nasce una nostra identità virtuale con i nostri stessi gusti, orientamenti politici ed
ideologici, e persino con le nostre stesse paure. A ciò occorre aggiungere che quasi ogni
aspetto del mondo che ci circonda è continuamente monitorato: immagini da satellite e da
telecamere a terra si combinano con sensori meteo, misuratori di inquinamento. A queste
informazioni si aggiungono i mille sensori dell'Internet of things", cioè dei sensori posti su
oggetti di uso quotidiano che, scambiando informazioni tra loro e con altre fonti di dati,
dovrebbero ottimizzare ogni aspetto della vita quotidiana: da sveglie intelligenti che suonano
prima in caso di traffico lungo il percorso abituale, ai bit fit che trasmettono le condizioni del
nostro organismo ai vasetti delle medicine che avvisano i familiari se un paziente dimentica di
prendere il farmaco. .Persino la ricerca di base è stata profondamente modificata dai
cosiddetti "big data". I telescopi di nuova generazione che scandagliano il cosmo, o gli
acceleratori di particelle, per citare solo alcuni esempi, producono flussi ininterrotti di
informazioni che l'Uomo non può più analizzare in modo diretto e che vanno a contribuire a
quest' oceano di dati. .... Per continuare la lettura .... 




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